Comunicato della Presidenza della C.E.I. – 11 gennaio 1979

Comunicato della Presidenza della C.E.I. – 11 gennaio 1979

L'istruzione del Consiglio Permanente su «La comunità cristiana e l'accoglienza della vita umana nascente» (8.12.78) – dopo la dichiarazione dell'Assemblea Generale della C.E.I. (9.6.78) e la notificazione della Presidenza (1.7.78) – è venuta incontro ai desideri e alle attese e ha svolto proficua opera di chiarificazione, grazie soprattutto alla presentazione dei sacerdoti e dei fedeli più impegnati.
Il Santo Padre, nei messaggi natalizi, ha ripreso l'argomento con interventi di portata universale, ricchi di sapienza evangelica. Con lui, molti Vescovi hanno trattato i medesimi temi nelle omelie delle recenti feste, tanto adatte per una meditazione sul mistero della vita umana.
Non sono mancate, tuttavia, reazioni opposte, con interpretazioni e iniziative di varia natura, che sono giunte sino a formali denunce.
Al riguardo, vale la pena di ricordare che:
1. – L'insegnamento dell'Episcopato italiano in materia di accoglienza della vita nascente e di aborto è l'insegnamento perenne della Chiesa, ribadito dal Concilio Ecumenico Vaticano II e dal magistero pontificio.
Non è contro la donna, della quale si comprendono angosce e drammi, e alla quale si vogliono assicurare assistenza e sostegno; ma è a favore della vita del nascituro, che la stessa legge civile dice di voler tutelare fin dall'inizio (cfr. legge 194, art. 1).
Né meno nuova è la censura per i responsabili di aborto diretto e procurato. Questa disposizione, richiamata dall'Episcopato, è contenuta nella legislazione canonica in vigore per tutti i cattolici (C.J.C., can. 2350, par. 1).
2. – La Chiesa ha il dovere e il diritto, e rivendica la libertà di presentare il proprio insegnamento. Dovere, diritto e libertà spettano particolarmente ai Vescovi, innanzi tutto in forza della missione ricevuta da Cristo per il servizio alla Chiesa e all'umanità; inoltre, sulla base dell'eguaglianza, non della discriminazione, sono sanciti dalla Costituzione i principi della libertà religiosa e della libertà di espressione (cfr. artt. 19 e 21).
I fedeli, poi, per identiche ragioni, hanno il diritto, il dovere e la libertà di professare l'insegnamento cristiano nella vita privata e pubblica, in conformità alla propria coscienza e in docilità al magistero della Chiesa. La legge statale, del resto, garantisce almeno il diritto all'obiezione (cfr. legge 194, art. 9), che peraltro nel suo esercizio si vorrebbe contrastare e limitare anche con motivi pretestuosi.
3. – E' da osservare che sono in gioco i più grandi valori e i diritti fondamentali della vita e dell'uomo, i quali non devono essere affermati solo a parole, ma accolti coi fatti, difesi, protetti e sviluppati da una società che voglia essere veramente umana.
4. – Quanti hanno a cuore tali valori non possono non essere solidali coi Vescovi, i sacerdoti e tutti i fedeli, che operano per una autentica liberazione e promozione dell'uomo fin dal suo concepimento, e, non di raro, sono esposti ad attacchi personali, come è avvenuto ultimamente.
E' per l'uomo, la sua vita e il suo bene, che tutti sono chiamati a collaborare per superare difficoltà e creare condizioni di convivenza e di crescita degne della persona umana in ogni fase della sua esistenza.
A quanti con onestà camminano per queste strade è concesso di partecipare alla gioia di vedere nascere la vita: «La donna, quando partorisce, è afflitta perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo» (Gv 16, 21).

PRESIDENZA DELLA CEI

11 Gennaio 1979

Agenda »

Domenica 02 Giugno 2024
LUN 27
MAR 28
MER 29
GIO 30
VEN 31
SAB 01
DOM 02
LUN 03
MAR 04
MER 05
GIO 06
VEN 07
SAB 08
DOM 09
LUN 10
MAR 11
MER 12
GIO 13
VEN 14
SAB 15
DOM 16
LUN 17
MAR 18
MER 19
GIO 20
VEN 21
SAB 22
DOM 23
LUN 24
MAR 25
Nessun Evento