MESSAGGIO DELLA COMMISSIONE ECCLESIALE PER LE COMUNICAZIONI SOCIALI
Il tema della XXV Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali, “I mezzi di comunicazione per l'unità e il progresso della famiglia umana”, ci invita a ritornare alle grandi prospettive del Concilio Vaticano II e all'applicazione che del Decreto Inter mirifica sugli strumenti della Comunicazione sociale ha fatto l'importante Istruzione Pastorale Communio et progressio, di cui ricorre quest'anno il ventesimo anniversario.
Anche nelle due encicliche pubblicate nel corso di quest'anno, la Redemptoris missio e la Centesimus annus, il Papa si è soffermato con particolare attenzione sul problema dei mezzi di comunicazione di massa, definendolo “uno degli areopaghi moderni verso i quali si deve orientare l'attività missionaria della Chiesa” (R.M. 37).L'impegno nei massa media, ci ricorda il Santo Padre nell’Enciclica sul mandato missionario, non ha solo lo scopo di moltiplicare l'annuncio: mette in atto qualcosa di più profondo, perché l'evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dal loro influsso. “Occorre integrare il messaggio stesso in questa nuova cultura creata dalla comunicazione moderna”, scrive Giovanni Paolo II, indicando cosi alla Chiesa una delle frontiere del suo nuovo impegno missionario, tanto nei paesi di antica quanto in quelli di prima evangelizzazione.
Nell'enciclica sociale poi il Papa insiste non solo sulle grandi possibilità offerte dei mass media in ordine allo sviluppo della democrazia, ma anche sui gravi pericoli che da essi possono derivare circa la
manipolazione delle coscienze, sollecitando tutti ad assicurare il contributo della comunicazione sociale all'affermazione della piena verità sull'uomo, della sua libertà e responsabilità, e di tutti i grandi valori umani e cristiani che sono il segno e il frutto della sua inalienabile dignità di persona.
Pienamente consapevoli di trovarci di fronte ad una delle grandi sfide di questo tempo, accogliamo con gioia nelle nostre Chiese l'invito all'apertura, all'impegno e alla responsabilità che il Santo Padre ci propone e che viene riassunto nel tema di questa giornata, “I mezzi di comunicazione per l'unità e il progresso della famiglia umana”.
Siamo invitati, tanto nell'ambito del nostro paese che in quello internazionale e mondiale, ad interrogarci sulle ragioni vere del bene comune e a guardare alle molte ambivalenze della nostra storia con un vivo senso di speranza e di fiducia. In particolare nel campo della comunicazione, e proprio nella prospettiva grandiosa che la giornata ha ripreso dal Concilio, ci troviamo oggi di fronte alla sfida propria della “cattolicità”, nel senso più ampio del termine, ossia dell'atteggiamento di apertura cordiale alla storia e al mutamento, della capacità di armonizzare le ragioni dell'identità cristiana e del dialogo, dell'urgenza di comunicare la verità che ci fa liberi, secondo l'esempio che Gesù ci ha dato con la sua parola, la sua vita, la sua morte e risurrezione.
In questa giornata vogliamo testimoniare la nostra particolare vicinanza a tutti coloro che con dedizione e spirito di servizio lavorano per la comunicazione sociale, e nello stesso tempo vogliamo rinnovare il nostro impegno perché la Chiesa in Italia, dall'ambito parrocchiale sino a quello nazionale, sia dotata di mezzi di comunicazione adeguati alle attese ed al bisogno di comunicazione propri della nostra società complessa e necessari per i suoi attuali compiti pastorali.
Roma, 10 ottobre 1991