COMUNICATO DEI LAVORI
1. – “Nel Convegno di Palermo avete posto le basi di un programma culturale orientato in senso cristiano che ora intendete sviluppare e progressivamente attuare. E' questo un punto di vitale importanza per l'evangelizzazione: alle correnti di scristianizzazione che investono anche una terra di bimillenaria tradizione di fede come l'Italia si può rispondere soltanto attraverso un più incisivo annuncio di Cristo”. E' questa una delle impegnative consegne che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha lasciato all'Assemblea Generale della C.E.I. tenutasi nei giorni scorsi. Accolto nel ricordo del cinquantesimo anniversario della Sua ordinazione sacerdotale, in un clima di gioia e di sentita comunione ecclesiale, il Papa ha sottolineato, nel suo discorso del 9 maggio, che il frutto più tangibile del Giubileo sarà “riscoprire, rinvigorire e gustare la bellezza della propria fede, condividendola con altri, lontani e vicini,
che aspettano talora con ansia, talora persino senza esserne consapevoli, questo dono immenso”.
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