Un primo approccio all'argomento è stato fatto nell'ambito della Commissione, la quale ha elaborato una bozza inviata sia alla Commissione Presbiterale Italiana e sia alle Conferenze Episcopali Regionali. Da
quasi tutte le regioni sono pervenuti dei contributi nei quali emergeva chiaramente l'esigenza di fornire alle Chiese in Italia e in particolare ai preti uno strumento essenziale che tenesse conto delle esperienze collaudate e dei criteri di fomazione pemanente.
La sintesi di tali contributi ha costituito oggetto di approfondimento nel “seminario di studio” tenutosi i giorni 14 e 15 giugno 1999 a Prato, che ha coinvolto una cinquantina di sacerdoti, per lo più incaricati dai Vescovi per la fomazione pemanente. I contributi del seminario e delle regioni sono confluiti nella “Lettera ai sacerdoti”, presentata all'esame del Consiglio Permanente del 24-27 gennaio 2000 che, approvandone l'impianto generale, ha chiesto alla Commissione di ripresentare nella successiva
sessione il testo opportunamente integrato secondo le indicazioni e i suggerimenti dei Vescovi.
Il Consiglio, nella riunione del 20-23 marzo dello stesso anno, ha approvato all'unanimitiì la Lettera indirizzata ai sacerdoti sulla fomazione permanente, demandandone alla Commissione la pubblicazione.
La struttura della lettera “La fomazione pemanente dei presbiteri nelle nostre Chiese particolari” prevede tre parti:
– la fomazione pemanente, con un rapido excursus, dal Concilio ad oggi, sulle esperienze in atto, le esigenze e le attese;
– i contesti vitali della fomazione pemanente, con pauticolare attenzione al progetto culturale della Chiesa italiana e al cammino delle Chiese particolari aperte alla missione;
– per un progetto organico di fomazione pemanente, di cui si indicano le condizioni e i capitoli essenziali.