Carissimi nel Signore,
quarant’anni fa, l’8 dicembre 1965, Paolo VI chiudeva il Concilio Vaticano II. Quasi tutti eravamo, allora, seminaristi o giovani preti. Oggi che lo Spirito Santo ci ha posto come vescovi a pascere le Chiese di Dio che sono in Italia (cfr At 20,28) ricordiamo ancora con commozione quei giorni; abbiamo davanti agli occhi immagini piene di fascino, come quella dei duemila vescovi che entrano in processione in San Pietro o quella di Papa Giovanni che, dalla finestra del Palazzo Apostolico, saluta i fedeli venuti per essere testimoni di quell’avvenimento.
Ma soprattutto portiamo ancora nel cuore i desideri, le attese, le speranze che il Concilio aveva suscitato in noi. Eravamo – e lo siamo nello stesso modo oggi – gioiosi e fieri della Chiesa e della testimonianza di universalità, di unità, di amore al Vangelo che essa offriva al mondo; ed eravamo convinti di vivere una primavera, una stagione bella, ricca di promesse e di speranze.
In allegato il testo completo
ASSEMBLEA GENERALE DELLA CEI