“Laudato si’, mi’ Signore…per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento“.
È questo l’invito alla lode al Signore per il dono dell’aria, fonte di vita per tutte le creature, che San Francesco proclama nel Cantico delle Creature: lodiamo Dio Creatore per gli innumerevoli doni del suo amore, sull’esempio del Santo di Assisi, patrono d’Italia, nella ricorrenza centenaria della presentazione della Regola a papa Innocenzo III, avvenuta nel 1209. In occasione della quarta Giornata per la salvaguardia del creato, la Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, e la Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo propongono “all’attenzione delle comunità ecclesiali il rinnovato impegno e l’attenzione per quel bene indispensabile alla vita di tutti che è l’aria. Riflettiamo – si legge nel Messaggio – sulla necessità di respirare aria più pulita e sul nostro contributo personale perché ciò avvenga. Riflettiamo pure sull’eventualità che gli elementi naturali possono dar luogo a catastrofi, ma soprattutto guardiamo ad essi con il cuore colmo di lode a Dio. Riscopriamo, anzi, in essi le sue stesse orme, secondo l’indicazione dell’episodio biblico di Elia sull’Oreb: egli incontra Dio non nel vento impetuoso e gagliardo, né nel terremoto né nel fuoco, ma nel vento leggero (1Re 19,11-12).
Guardiamo alle realtà del creato con quella purezza di cuore, invocata da Gesù nelle beatitudini (cfr. Mt 5,8), che giunge a vedere i doni di Dio in ogni luogo, anche nei gigli del campo e negli uccelli dell’aria (cfr. Lc 12,22-31)”.