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Giornata Mondiale del Turismo


In occasione della Giornata Mondiale del Turismo (27 settembre 1987) la Pontificia Commissione per la pastorale delle Migrazioni e del Turismo ha inviato alle Conferenze Episcopali Nazionali una nota di commento al tema fissato dall´Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (OMT) dal titolo: « Il turismo al servizio dello sviluppo ».
Per un´utile informazione proponiamo un nostro breve resoconto.
 
 
IL TURISMO AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO
 
La Chiesa, come negli anni precedenti, si unirà alle celebrazioni per la Giornata Mondiale del Turismo dando particolare rilievo ai valori umani e spirituali di (questo massiccio fenomeno che diversi Sommi Pontefici hanno definito un segno dei tempi.
Per quale motivo la Chiesa dovrebbe occuparsi del turismo? Perché le realtà umane rivelano, senza nulla perdere né sacrificare del loro coefficiente umano, … una dimensione trascendente spesso sconosciuta (Evangelii nuntiandi, 70).
Quindi anche il tempo del turismo può diventare un´occasione straordinaria di evangelizzazione (cfr. Giovanni Paolo II, 10 novembre 1979) di ricerca appassionata di Dio: perché l´uomo, ovunque vada si porta appresso la sete dell´Assoluto.
Nel turismo, come nelle altre attività del tempo libero, gli esseri umani cercano di sperimentare qualcosa della propria profondità e potenzialità. Questo può avvenire inconsciamente e gli scopi immediati possono essere: distensione, nuove esperienze, educazione, avventura, creatività, sport, prestigio, che portano a conoscere nuove comunità o strutture sociali; ecc. Nel profondo ciascuno è alla ricerca di se stesso e tenta di sviluppare gli aspetti più inediti di sé al fine di percepire la propria soggettività in modo più pieno e originale.
La Pontificia commissione avverte che quando si esamina lo sviluppo si è portati a riferirsi alle nazioni del terzo mondo o ai settori del mondo industrializzato che sono economicamente sottosviluppati.
Il tema scelto per quest´anno ovviamente include questo aspetto dello sviluppo. Comunque può essere utile considerare il vero e proprio sviluppo dell´individuo nel turismo prima di passare a quello delle comunità o delle nazioni in quanto il secondo dipende dal primo.
Infatti quanto più l´educazione, l´opera formativa, plasma la personalità tanto più quest´ultima è in grado di sviluppare le diverse potenzialità di cui è dotata. E ciò rende grande beneficio al turismo perché per sua natura produce nuovi stili di vita e trasforma l´uomo. Per raggiungere questo sviluppo personale è importante riconoscere ed accettare le persone nella loro diversità. Questo non significa che sono inferiori od ostili, ma che è normale un pluralismo e che l´incontro delle culture è una occasione di reciproco arricchimento.
Purtroppo, per lungo tempo, lo sviluppo apportato dal turismo fu considerato quasi esclusivamente nei suoi aspetti economici. La Chiesa, naturalmente, non può accettare questa ristretta visuale dello sviluppo. Infatti essa fa appello ad uno sviluppo integrale che ha per scopo lo sviluppo completo dell´individuo in tutte le sue dimensioni.
Così inteso, lo sviluppo crea solidarietà e la solidarietà promuove valori tali da incrementare la pace e il continuo dialogo fra i popoli.
Nello scegliere lo sviluppo come tema della Giornata, le Nazioni Unite hanno mostrato fiducia nell´industria del turismo, quale locomotiva per stimolare lo sviluppo economico.
Il turismo, soprattutto internazionale, sostiene lo scambio economico ma tende anche a realizzare la comunicazione di conoscenze, la tolleranza ideologica e razziale, l´integrazione culturale. E´ dunque fonte e causa di sviluppo di beni economici e di relazioni umanizzanti.
Tutto ciò che è detto circa i vantaggi economici del turismo corrisponde alla realtà, tuttavia occorre porlo in un contesto preciso. Se un tempo le agenzie usavano raccomandare ai Paesi in via di sviluppo il turismo, come soluzione per i loro mali economici, oggi si è adottata una visuale più assennata e sembra che si possa raggiungere un equilibrio economico attraverso una convinta conformità ai criteri di giustizia nel rispetto delle situazioni locali.
Accade infatti che nei Paesi in via di sviluppo spesso non si hanno capitali da investire nel turismo ed il debito in cui essi incorrono pesa fortemente su di essi, cosicché il recente appello della Santa Sede per un approccio etico alla questione del debito internazionale è molto pertinente anche alla situazione del turismo.
E´ necessario ricordare, conclude la nota della Pontificia Commissione, che il turismo coinvolge una importante porzione del popolo cristiano e dell´umanità. Esso anche, e sempre in maggior misura, un momento significativo nella vita dei nostri contemporanei, che esige un´evangelizzazione specifica. La Chiesa non può restarsene in disparte. Essa deve cooperare strettamente con tutti coloro che si dedicano al turismo e fanno turismo perché sia rispettoso dello sviluppo della persona e delle Comunità nazionali e internazionali.

SEGRETERIA GENERALE